I racconti di Raistlin, Capitoli 1 e 2

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Xsantralas
view post Posted on 2/6/2009, 16:26




La battaglia infuriava violentemente e benché si stesse protraendo da circa quattro ore,il furore e il vigore degli attaccati non accennava a diminuire,forse anche perché non avrebbe potuto né aumentare né diminuire; i non morti non provano fatica.
Non si poteva dire lo stesso degli attaccanti. Un manipolo di orchi aveva infatti attaccato e saccheggiato Okhit-Dal,un piccolo villaggio che si trovava sulla costa del Mare Arcobaleno.
Quando Raul Vonemar,il generale di un esercito di non morti che vagava su quelle terre,seppe della notizia non esitò a partire.
Mandò i suoi migliori esploratori in cerca di tracce che li aiutassero a individuare la direzione presa dagli orchi dopo la razzia. Un manipolo di dieci vampiri ubbidì all’ordine e cominciarono a avviarsi,sparendo nella foresta davanti loro come fantasmi. Dopo breve i vampiri che erano partiti tornarono,riferendo scherzando a Raul che un mago avrebbe lasciato tracce meno evidenti se avesse lanciato palle di fuoco sugli alberi.
Sorridendo Raul si girò verso un'altra persona,l’unico vivo del campo. Era vestito elegantemente,con lunghe vesti di seta dorate che ricadevano poco al di sopra delle caviglie, producendo una leggera gobba sul ventre. Calzava delle stravaganti babbucce anch’esse dorate e in testa portava un curioso turbante bianco,con un grande rubino al centro che quando era giorno la luce del sole faceva brillare in modo abbagliante.
Non colse le parole del vampiro e quindi non capì perché il suo amico Vonemar lo stesse osservando divertito.
Fu proprio il mago a riportare in vita il negromante,mesi prima,in un disperato atto per salvarsi dalle orde di non morti che lo avevano oramai accerchiato.
Prima di quel giorno infatti Raul era ancora una persona viva,in grado di respirare,e di nutrirsi,ma adesso era soltanto un corpo senziente.
Grazie a Raul quel giorno Thanelos,questo era il nome del mago,ebbe salva la vita. Il negromante ebbe in fatti il potere di controllare quei non morti e in breve tempo affinò le sue tecniche,diventando molto abile in un arte che per tutta la durata della sua vita aveva aborrito.
Infatti tutta la sua famiglia,composta da cinque fratelli più il padre,da generazioni combattevano i non morti che infestavano il continente,finché un giorno il padre e uno dei fratelli perirono per proteggerlo per aiutarlo ad adempiere al compito di uccidere un signore dei Lich,che minacciava chiunque fosse vivo.
In una battaglia di poco conto però Raul perse la vita. Un potente mago nemico era riuscito a coglierlo in un momento di distrazione. Raul sentì dapprima un fremito alla pelle,e ponendosi una mano davanti il volto per controllare cosa potesse provocare quel fremito,vide che tutto il suo arto stava sparendo come sabbia trasportata dal vento e l’ultima cosa che vide prima di disintegrasi fu il sorriso malefico dell’incantatore a qualche metro di distanza.
Guidati dai vampiri esploratori Raul e il suo esercito,centinaia tra zombie e scheletri e qualche decina tra lich e vampiri,raggiunsero presto il luogo dove gli orchi stavano bivaccando. Era un grande spiazzo spoglio sia di alberi che di erba e,seduti su grandi massi,alcuni ogre stavano brindando con dei teschi umani,usati come calici,contenenti uno strano liquido verdognolo,mentre diversi gruppi di goblin stavano accatastando legna da ardere.
A quanto pare si sentono al sicuro penso Raul,e questo lo divertiva. Non sarebbe stato uno scontro impegnativo.
Rapidamente diede ordini alle sue truppe di schierarsi in modo tale da tagliare ogni via di fuga a quel piccolo manipolo di razziatori.
“Gavir,fai disporre arcieri e lich su questo lato,pronti a sparare al mio segnale,non appena tu e gli altri vampiri abbiate raggiunto il lato opposto. Gli orchi non sono mai stati intelligenti e appena li colpiremo a distanza non esiteranno a scappare,fuggendo nella direzione opposta. Lì voi li attenderete pronti a fare una carneficina. Gli zombie portali ai lati Est e Ovest,per intercettare i restanti fuggitivi. Tutto d’accordo?”
Il vampiro annuì semplicemente agli ordini del suo signore e così fece.
Silenziosi come ombre i vampiri si portarono in pochi istanti dalla parte pattuita con Raul,e dopo non dovettero far altro che aspettare,spade in mano.
Mentre gli orchi parlavano tra loro nella loro lingua gutturale un piccolo goblin si avvide del pericolo quando era comunque sia troppo tardi. Al limitare della foresta,in mezzo a tutto il verde degli alberi i suoi occhi videro un puntino rosso,crescere sempre più,fino a diventare una sfera grande circa come un ogre. La curiosità iniziale divenne orrore quando si avvide di che materiale era fatto il globo: fiamme vive,pulsanti,che avviluppavano la sfera per tutta la sua grandezza,e il goblin vide quest’ultima divenire sempre più grande,sempre più vicina,sempre più calda.
A quel punto anche gli altri ogre notarono la sfera. I veterani compresero subito la natura del globo e cominciarono a fuggire,senza neanche avvisare i loro compagni,correndo dritti in bocca ai vampiri,come previsto.
La maggior parte di quel gruppo però non avevano mai visto una magia simile e capirono di essere condannati troppo tardi.
La deflagrazione fu assordante; le urla di agonia degli orchi sopravvissuti vennero spente dalle innumerevoli frecce scoccate dagli scheletri subito dopo l’incantesimo attuato da Thanelos.
Anche gli orchi che erano fuggiti vennero portati al silenzio dagli efficienti vampiri.
In poco tempo tutti si riunirono là dove era esplosa la palla di fuoco,con Raul che attendeva un rapporto di Gavir sui fuggitivi.
“Ancora una volta mi devo congratulare per la tua bravura nelle arti magiche,Thanelos”
Il mago rispose al complimento con un semplice sorriso,mentre vide che sopraggiungeva il drappello di vampiri.
“Non un solo orco è riuscito a fuggire,sono tutti morti,pronti per essere…”
Gavir non riuscì a concludere la frase che un’ascia gli si piantò dritta nella spalla. Se avesse potuto provare dolore avrebbe urlato. Ma la sua reazione fu una occhiata furiosa laddove era stata scagliata l’ascia,ma non vide nulla. La estrasse dalla spalla con un urlo più di rabbia che di dolore,deciso a porre fine alla vita di quello stupido orco.
Raul però pose repentinamente un braccio sul petto del suo luogotenente,intimandogli di non farlo.
“Questi orchi sono più furbi di quello che mi aspettassi” fu il suo unico commento.
Raul senza dare neanche una spiegazione cominciò a dare ordini al suo esercito.
“Scheletri,in fretta,mettevi al centro della radura. Gli zombie si dispongano accanto agli scheletri e i Lich accanto agli zombie. Voi vampiri invece pronti all’ingaggio corpo a corpo su quel lato.
Thanelos,amico mio,unisciti nel gruppo degli scheletri,sarai più protetto,e sbrigati a alzare un muro di vento che ci protegga dai colpi dell’esercito.”
Il mago era alquanto confuso,ma capì che non c’era tempo per le domande quando un’altra ascia sibilò vicino a lui.”
Il vero combattimento sarebbe cominciato di lì a poco.
Quel gruppo di orchi era stata soltanto un esca per portare in quel punto l’esercito che dava la caccia agli orchi,e Raul ci era cascato in pieno. Ora la situazione era critica.
Dagli alberi sbucarono lupi dal manto nero come la notte,sul cui dorso si trovavano goblin impugnanti delle spade apparentemente molto affilate. Decine di lanciatori di asce che fino a poco tempo prima si erano mimetizzati completamente con la vegetazione circostante,uscirono allo scoperto,rivelando sulle loro robuste spalle delle asce uguali a quelle che avevano colpito Gavir poco prima.
Dal cielo un acuto stridio spinse Raul e Thanelos a guardare verso l’alto,ma quello che videro non fu affatto piacevole. Decine di giganteschi uccelli simili a aquile volteggiavano in tondo sul campo di battaglia.
“Ah ah ah,poveri idioti. Ora voi fa brutta fine sotto potere di muscoli di orchi”
Dalla foresta spuntò anche un grande ogre con in mano una minacciosa ascia a due mani. Raul potè vedere il suo volto con chiarezza. Due minuscoli occhi rossi occupavano una porzione piccolissima del grande volto dell’orco. Aveva un tatuaggio inciso nella pelle su una guancia. Era pelato e ciò gli conferiva un tono ancora più aggressivo. La sua corporatura muscolosa non lasciava dubbio che chiunque si fosse trovato tra le sue braccia avrebbe avuto la spina dorsale rotta in pochi attimi.
Senza proferire alcun’altra parola l’ogre diede l’ordine di attaccare.
Gli uccelli che volteggiavano sopra la testa di Raul e del suo esercito lasciarono cadere dei giganteschi massi che stringevano con gli artigli,riducendo in polvere decine di sventurati zombie che si erano trovati giusto sulla traiettoria dei massi.
In sequenza gli orchi scagliarono le loro asce,ma le più vennero respinte dal muro di vento magico innalzato dal Mago. I lupi cominciarono a caricare l’esercito di non morti,andando a impattare contro i vampiri. E scheletri e lich controbatterono al fuoco nemico.
Lo scontro ebbe inizio.
I vampiri combattevano con foga e tenacia ma a quanto sembrava quegli orchi sembravano conoscere i loro punti deboli e molti si incenerirono all’istante con una spada piantata nel cuore o con le teste mozzate. Thanelos intanto scagliò un altro incantesimo,un'altra palla di fuoco,ma questa volta gli effetti furono minimi,se non nulli. Nessun orco infatti cadde a terra ustionato o dolorante,e la sua espressione provocò l’ilarità del generale orco.
“Noi addestrati a tua sporca magia. Tu non può fare niente contro noi!”
Sputo a terra dopodiché sottrasse un ascia a un orco vicino a lui e la scagliò con forza verso il mago.
L’ascia superò il muro di vento ma questo le fece cambiare direzione e andò a impattare sul cranio di uno scheletro che andò in frantumi.
Nel frattempo i lupi erano stati decimati dalle frecce degli scheletri,incuranti di colpire i vampiri superstiti,in quanto a loro non sarebbe stato causato danno alcuno.
Uccisi i lupi e i loro cavalieri,vampiri e zombie si lanciarono alla carica contro gli orchi e benché fossero partiti insieme gli zombie arrivarono molto dopo i vampiri addosso agli orchi.
Si sentivano gli orchi urlare di dolore,Raul poteva vedere alcuni suoi vampiri mordere in più punti i corpi degli orchi,con l’intenzione di succhiare loro tutto il sangue che avevano in corpo.
Lo scontro si protrasse ancora per ore senza i non morti evidenziassero un accenno di stanchezza.
Il generale orco aveva da tempo perso la sua spavalderia. Benché avesse ucciso lui stesso moltissimi zombie il loro numero sembra non diminuire mentre diminuivano rapidamente le sue truppe e la sua forza fisica.
Raul intanto non aveva ancora mosso dito,in quanto era troppo occupato a pensare a come neutralizzare quelle sottospecie di aquile che stavano decimando il suo esercito e che erano troppo distanti per essere raggiunte dalle frecce degli scheletri.
Gli venne un idea soltanto in quel momento,ma non esitò a metterla in atto.
Pronunciando alcune parole arcane fece apparire sulle ali delle aquile una sostanza melmosa,che fece rallentare i movimenti degli uccelli fino a quando non furono più in grado di sbattere le loro ali.
Si schiantarono a terra in pochi secondi,e il suono delle loro urla di terrore fece gioire un lato dell’animo di Raul.
Alla fine anche l’ultimo orco venne ucciso e il grande ogre rimase da solo. Circondato non buttòl’arma ma si gettò a testa bassa tra i vampiri con l’intento di massacrarne il più possibile.
Non fu così però; Gavir,che era tra i vampiri sopravvissuti allo scontro gli si parò davanti e frenò la corsa dell’ogre.
L’ogre sorrise nel trovarselo davanti,ritenendolo una facile preda. Velocemente alzò l’ascia fin sopra la testa e la fece calare con forza contro gavir,che pose la sua spada davanti al suo volto per intercettare l’arma nemica.
Gli allenati muscoli del non morto ressero l’impatto e prima che l’incredulo ogre si potesse riprendere dallo stupore,scattò in avanti e piantò la spada tra i robusti addominali dell’ogre.
Raul fece riunire tutto ciò che rimaneva del suo esercito,e poté constatare che le perdite erano state disastrose,ma ciò non gli importava molto. C’era molta carne fresca a terra e tutta la notte davanti per far sorgere un nuovo esercito di fedeli sudditi.

Edited by Xsantralas - 3/6/2009, 15:09
 
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Xsantralas
view post Posted on 22/7/2009, 15:27





Correva con il sudore che colava incessantemente dalla sua fronte. Spesso si guardava intorno,frenetico,lo sguardo pieno di terrore. Non vedeva nulla. La perenne semioscurità di quelle caverne forniva un’ottima copertura,e loro erano da sempre maestri nell’arte della furtività. Non sarebbe riuscito a vederli neanche alla luce del Sole,ma sapeva che erano lì,lo stavano inseguendo. Il suono dei suoi passi veniva potenziato dall’eco dei cunicoli. Avrebbero capito senza difficoltà dove si trovava.
Un semplice click fece capire al fuggiasco che la sua latitanza,e probabilmente anche la sua vita,erano finite.
Un piccolo dardo saettò veloce nell’aria e il fuggiasco umano sentì una dolorosa fitta al polpaccio. Urlando si buttò a terra,portando entrambe le mani alla gamba ferita e contraendo il volto in una smorfia di profondo dolore e paura. Il veleno aveva già cominciato a fare effetto.
Corpi eterei bluastri apparvero intorno a lui. Danzavano attorno al suo corpo,ridendo. Toccarono la sua fronte e lui cominciò a sentirsi strano,come se qualcosa stesse lottando dal suo interno per uscire. Dopo qualche istante vide una mano bluastra uscire dal suo petto. Era lui! Guardò se stesso con un aria mista di stupore e terrore,mentre vedeva la sua anima lottare per uscire dal suo stesso corpo. Una volta uscita l’anima lo guardò,dopodiché si girò e si allontanò insieme agli altri esseri bluastri.
Dall’ombra emerse una decina di persone,con in pugno delle piccole balestre. Estrassero il dardo allucinogeno dalla gamba dell’uomo e attesero che arrivasse il loro capo. Avrebbero voluto utilizzare un dardo mortale,ma era stato vietato loro di uccidere quell’uomo. Ai fuggiaschi provvedeva direttamente il loro capo.
Non erano molto alti,e vestivano abiti semplici,scuri come la notte,con un mantello che arrivava alla fine della schiena. L’unica cosa che si poteva notare erano due lunghe orecchie che fuoriuscivano da un cappuccio che nascondeva l’intero volto,lasciando intravedere soltanto due puntini rosso sangue,laddove si sarebbero dovuti trovare gli occhi.
Passi cadenzati risuonarono alle loro spalle. Non si voltarono,già sapevano chi fosse e perciò si allontanarono dal corpo dell’uomo. Uscito dalle ombre,l’elfo scuro si ritrovò davanti ai suoi esploratori. Avevano svolto egregiamente il loro compito,ora doveva svolgere il suo. Senza degnarli di uno sguardo sorpassò gli altri elfi,e si avvicinò all’umano. L’effetto del dardo era oramai svanito e il fuggiasco poté osservare l’elfo scuro avvicinarsi. Era vestito elegantemente,gli anelli che portava alle mani sembravano rilucere di energia propria.
Prese l’umano per la gola e senza molta fatica lo tirò su. Poteva osservare i suoi occhi terrorizzati,che cominciavano a versare qualche lacrima sapendo già cosa sarebbe successo di lì a poco. Un maligno sorriso apparve sulla bocca dell’elfo. Lasciò la presa e lo fece cadere a terra, poi si abbassò.
“Che ne dici se adesso facciamo un giochino?”
La sua voce era un sibilo,simile più a un serpente che a un elfo. Estrasse un piccolo pugnale dall’elsa tempestata di gemme,e la fece passare davanti gli occhi dell’uomo.
“Sai cosa ti aspetta adesso,vero? La giusta punizione per aver tentato di fuggire”
Le lacrime cominciarono a sgorgare copiose dagli occhi dell’uomo,terrorizzato. Non voleva morire.
L’elfo emise una risata acuta,una risata che rimbalzo sulle pareti della caverna,sembrando provenire da ogni direzione.
Ordinò agli altri elfi di bloccare a terra l’uomo,e dopo averlo fatto, lentamente cominciò a far passare la punta del pugnale sul petto dell’uomo,tagliando il logoro tessuto che lo copriva.
Scoperto il petto,lo incise lentamente per tutta la sua lunghezza. L’uomo cominciò a contorcere il volto in una smorfia di dolore. Tentò di divincolarsi,ma la stretta degli elfi era ben salda.
Il sangue cominciò a uscire lentamente dalla ferita. Insoddisfatto,l’elfo incise nuovamente nello stesso punto,questa volta più a fondo. Il sangue cominciò a uscire a fiotti.
L’uomo urlò.
L’elfo,con calma,ripose il pugnale,e estrasse da una tasca ciò che all’uomo sembrarono due piccoli uncini. Gli uncini vennero infilati all’altezza dello sterno,dalle due estremità delineate dalla ferita.
“Forse adesso sentirai un po’ male” sibilò.
Poi li afferrò saldamente e tirò in due direzioni diverse. La pelle venne strappata via dalla carne senza difficoltà. Come un lenzuolo viene tirato via dal letto.
L’urlo di dolore dell’uomo fu interminabile.
“Se ti stai chiedendo come mai non sei morto o svenuto,ti dico subito che è merito mio.” Disse l’elfo,ma l’uomo riuscì a malapena a sentirlo,il dolore era troppo acuto per permettergli di percepire altro. Poi improvvisamente il dolore passò. L’uomo era sorpreso,non capiva cosa fosse successo. Alzando lo sguardo poté vedere la sua stessa gabbia toracica e tutto ciò che essa conteneva.
“è così che studiamo il corpo degli esseri viventi.” Spiegò l’elfo “ma tu non sei qui per essere studiato.”
L’elfo allungò la mano verso il suo corpo e la inserì all’interno della gabbia toracica. Poté sentire il viscidume degli organi,ma non gli dava fastidio. Scansò un polmone per raggiungere la sua meta: il cuore. Lo afferrò saldamente. Poteva sentirlo battere all’impazzata,pompando più sangue possibile all’intero corpo e al cervello dell’uomo. Sorrise,osservando il volto dell’uomo: Il volto era un misto di sudore e lacrime,gli occhi erano spalancati dal terrore,le narici dilatate per permettere un maggior passaggio d’ossigeno e il respiro estremamente affannoso.
“Addio.” Sussurrò.
Le mani si strinsero repentinamente attorno al suo cuore,come una morsa,comprimendolo finché non esplose. Un fiotto di sangue lo investì ma non ci fece caso,non gli importava molto. L’uomo,a terra,lanciò un ultimo grido di dolore,mentre la vita lentamente se ne stava andando dal suo corpo.
Tutto il sangue lentamente cadde a terra,colando per i fianchi,mischiandosi alla terra,formando uno strano impasto. L’elfo estrasse ancora il pugnale,si abbassò verso la fronte dell’uomo e incise di nuovo. Non tracciava una linea questa volta,ma una parola: S E R P A V.
Il suo nome.
Era una sua preda e come ogni preda lui la marchiava con il suo nome inciso sulla fronte.
Compiacendosi di se stesso,Serpav si alzò,ringuainò il pugnale e cominciò a tornare da dove era venuto insieme agli altri elfi.
“Era proprio nece…” l’elfo che aveva parlato non finì la frase. Tra le mani di Serpav scivolò un altro pugnale,contenuto all’interno delle maniche e venne immediatamente lanciato verso la gola dell’elfo. Immediatamente portò le mani alla gola,poi cadde morto a terra.
“Mai rivolgermi la parola senza il mio permesso” ammonì Serpav rivolto verso il cadavere.
Gli altri elfi non proferirono parola,né si mostrarono impauriti. Annuirono semplicemente.
Ripreso il pugnale e pulitolo sui vestiti del cadavere,se ne andarono silenziosi come le ombre di cui erano figli.

Edited by Xsantralas - 25/7/2009, 12:43
 
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Xsantralas
view post Posted on 11/4/2010, 01:21





piccola premessa: Ur Salak=Testone (scusa,ma Testone non si adatta particolarmente a un demone,a meno che tu non voglia essere uno stupidissimo imp XD)
Ci sarebbe anche un'altra parte già pronta sul sottoscritto,ma la inserisco come ultima,dopo aver trattato l'argomento elfi :D Nel frattempo buona lettura...dalla regia (la mia classe) dicono che stia venendo su decentemente ^^

Fuoco. Esso lambiva con le sue lunghe lingue l'ambiente circostante. Fiumi di lava scorrevano attraverso canali rocciosi diramandosi più e più volte,sino a creare un magnifico reticolo rosso. L'aria,satura di zolfo;la luce,solo quella prodotta dalle fiamme. Così appariva l'immensa grotta infernale.
Una gigantesca volta di roccia,culminante con minacciose stalattiti al cui interno svolazzavano migliaia di piccoli esseri demoniaci,sorridenti;sorresi privi di gioai,pieni di sadismo. Il caldo opprimente avrebbe ucciso chiunque; solo ai demoni e alle creature infernali era concessa la possibilità di abitare quel luogo di malvagità.
Al centro della grotta vi era un immenso palazzo interamente scavato nella roccia viva;imponenti torri presidiate da strani esseri femminili alati con fattezze umane. Esse erano vigili,attente che nessun ospite indesiderato entrasse.L'interno era costituito da unenorme corridoio a tre navate,sorrette da possenti colonne finemente intarsiate;il soffitto,un piatto tappeto di lava sorretto magicamente,fungeva da illuminazione,il terreno era invece uno spartano pavimento in pietra,in evidente contrasto con il resto e con le pareti,levigate e decorate con bassorilievi raffiguranti scene di guerra tra demoni e altre razze o tecniche di tortura. Alla fine della navata centrale,vi erano due esseri infernali:pelose zampe ovine unite a un possente busto umano corazzato e un orrendo muso caprino,con occhi neri come il carbone e due lunghe corna ritorte che fuoriuscivano dagli elmi delle loro armature colore dello zolfo. Questi sorvegliavano,alabarde in mano. un immenso portale anch'esso minuziosamente cesellato,raffigurante due immensi volti demoniaci che,severi,scrutavano chiunque volesse entrare. I due satiri erano irrequieti,quello che stava accadendo non piaceva a nessuno,si poteva notare che non fossero felici di trovarsi lì in quel momento.
Dietro il portale infatti era in corso una riunione tra i migliori e più spietati generali dell'Inferno. La sala,a differenza dell'ingresso dell'edificio,era una piccola grotta circolare scarsamente decorata e arredata soltanto con qualche arma appesa sulle pareti.Sulle pareti,delle fiaccole,poste a intervalli regolari per fornire una sorta di illuminazione. Al centro,un singolo tavolo di legno con sopra diverse mappe dell'Inferno o delle grotte limitrofe. Intorno al tavolo vi erano numerosi individui,che erano intenti a discutere riguardo la difesa del luogo.
Erano esseri dalle fattezze quasi umane;uno di loro indossava un'armatura rosso cupo che rifulgeva tetra alle fiamme delle torcie,quasi animata di vita propria per via di quell'ipnotizzante gioco di luci.Sui due guanti pesantemente borchiati si potevano notare traccie di sangue ormai essiccato,chiaro avvertimento che le borchie non erano semplici decorazioni. Un grande spadone di uno strano metallo anch'esso rosso pendeva dalla sua schiena.
"Dobbiamo trovare il modo di difenderci."
Stava dicendo agli altri demoni presenti in sala.
"Non sarà molto difficile,giochiamo in casa,noi sappiamo come sfruttare ogni singola buca del terreno qua fuori."
Intervenne un altro.
"Abbiamo già perso troppe truppe,il rapporto ci è sfavorevole,non possiamo essere avventati."
Fu la risposta di un terzo.
"Potremmo sferrare un attacco frontale,non avranno tempo per organizzarsi."
"Troppo rischioso,solo un idiota attuerebbe un piano simile."
ribattè il primo. Il demone offeso guardò con astio Ur-Salak e subito portò la mano alla spada,cosa che il demone dall'armatura rossa accolse con un sorriso,pronto a combattere.
I loro animi si raffreddarono subito dopo insieme a tutta la stanza. Un vento gelido spense tutto d'un tratto tutte le fiaccole e buttò le carte a terra. Altrettanto improvvisamente,apparvero tre serpenti fiammeggianti che cominciarono a avvolfersi sinuosi come su di un tronco invisibile. Arrivati al culmine le fiamme aumentarono,creando un cono di fuoco dal quale emersero tre distinte figure,una perogni serpente che esplose subito dopo.
"L'alto Consiglio..."
Disse pieno di riverenza Ur-Salak,lasciando la presa sulla spada in procinto di essere sguainata.
Adesso,in quella sala,si trovavano i più potenti demoni degli inferi occidentali: Tre colossi armati che erano stati convocati per salvaguardare il loro dominio.
Il demone al centro tese la mano con il palmo rivolto verso l'alto davanti Salak e gli altri. Era coperta da un guanto d'arme ma si poteva notare al di sotto una mano di colore scuro,forse bruciata. Compresero immeditatamente cosa voleva,così Salak raccolse da terra una mapa della zona. Come gli fu consegnata la spiegò sul tavolo e la studiò attentamente.
Nel frattempo anche gli altri due arcidemoni si erano avvicinati al tavolo,pur mantenendo un certo distacco da quello che stava consultanto la mappa.
Un osservatore esterno abrebbe facilmente potuto pensare che fossero un complesso scultoreo,tale era la loro immobilità.
"Sir Drachenflame?"
Alitò quasi tremando Salak.
"Taci."
Fu la secca risposta che provenne dal demone,il cui viso erano integralmente coperto dall'elmo.
"Chi è il memico?"
Chiese Drachenflame dopo alcuni attimi di estenuante silenzio. La voce era profonda,guttarale,intrinseca di odio.
"Un plotone di creature infernali provenienti da un clan ostile. Le nostre sentinelle ci avvisano che un gran numero di succubi sono pronte a sparare su qualunque cosa capiti loro a tiro."
L'enorme demone rimase immobile a ascoltare ciò che gli veniva detto.
"Arden,Kimura,radunate i vostri eserciti. È tempo che il nemico assaggi il vero potere di chi domina questi luoghi."
Poche parole,che lasciarono però intendere che Drachenflame,nella sua mente,avesse già ideato un piano.
Gli alri due generali annuirono,dopodichè tutti e tre gli arcidemoni,senza una parola di congedo, si teletrasportarono fuori. Dopo poche ore i cadaveri nemici ricoprivano la maggiorparte del terreno. I tre Signori dei Demoni,armi in pugno e con le armature macchiate dal sangue nemico,stavano finendo i pochi superstiti indifesi; se non fosse stato per l'elmo che impediva la vista del volto,si sarebbe potuta constatare una gioia immensa sulle loro facce mentre infilavano la propria arma nel petto di un nemico supplicante pietà.

Edited by Xsantralas - 11/4/2010, 12:57
 
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testone_0_
view post Posted on 11/4/2010, 03:29




CITAZIONE
scusa,ma Testone non si adatta eccessivamente a un a meno che tu non voglia essere uno stupidissimo imp XD

lo sò . . . inizialmente avevo fatto un account su LWM solo per provare, da qui il gioco di parlore test-one, poi mi sono fatto prendere, ho continuato a giocare con quel account, ed ora non posso cambiargli nome :(
 
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Xsantralas
view post Posted on 19/4/2010, 14:01




ragazzi,mi è venuto un dubbio... mi possono accusare di plagio anche se non è un opera commerciale?
il punto è che qualcuno potrebbe collegare alcune parti del racconto (ma è una cosa puramente casuale) a diversi altri libri come: Dragonlance,Drizzt e Il Nome della Rosa (non potete trovarne adesso perchè sono sul mio quaderno in forma cartacea al momento) e in più sto sfruttando il mondo di Ashan
 
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Vonemar
view post Posted on 21/4/2010, 19:19




Finché non ci fai dei soldi... stai tranquillo!
 
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testone_0_
view post Posted on 21/4/2010, 22:05




parole sante!
 
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Hidan
view post Posted on 29/4/2010, 15:24




non è che fai qualcosa su de me? come alleato degli steel dragons(leader del bootland?)
se ti va di che la mia condizione di necro è data dal dio Ade a cui chiesi l'immortalità o roba simile (ricorda che odio gli elfi XD)
 
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7 replies since 2/6/2009, 16:26   162 views
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